Purtroppo non esiste una sola risposta e questa va modulata in base al proprio quadro clinico.
In caso di riabilitazioni di tutta un’intera arcata, quando cioè è possibile sfruttare meglio l’osso residuo, se non ci sono importanti infiammazioni a livello degli apice dentari che saranno successivamente interessati dal sito implantare, è quasi sempre possibile inserire gli impianti contestualmente alle estrazioni dentarie. Quando, invece, si riabilitano settori parziali della bocca, la presenza dell’osso residuo e di eventuali infiammazioni a carico dei denti che dovranno essere tolti, può influenzare il timing dell’inserimento implantare.
Se ci sono grosse lesioni (granulomi, cisti) a livello dei monconi dentari da rimuovere si aspetta in media 15-30 giorni prima di procedere all’inserimento degli impianti. Se manca osso, dopo questi 15-30 giorni, si innesta osso sintetico per rigenerare la porzione dell’osso mancante. In quest’ultimo caso, se c’è la stabilità primaria (l’impianto inserito non deve muoversi)si può procedere contestualmente ad inserire anche l’impianto. In tal modo si possono accorciare i tempi di guarigione e di protesizzazione.
Se, invece non c’è la stabilità primaria, quando non c’è osso residuo sufficiente, si aspetta prima l’integrazione dell’osso sintetico innestato e poi si procede con l’inserimento dell’impianto.