Allergie in Italia: un’emergenza silenziosa tra clima che cambia e nuove sfide per la salute

Quello che un tempo era un fastidio stagionale è diventato per milioni di italiani una condizione cronica e persistente.

Le allergie non sono più relegate alla sola primavera; sono diventate una vera e propria emergenza sanitaria che dura tutto l’anno.

Complici i cambiamenti climatici, l’inquinamento e uno stile di vita che ci espone a nuovi allergeni, quasi un italiano su tre è oggi colpito da allergie respiratorie. I dati ISTAT confermano un’incidenza di nuovi casi passata dall’11% annuo nel 2018-2020 al 16% nel 2024, un segnale inequivocabile di un problema in rapida crescita.

La “Stagione Infinita delle allergie”: l’impatto del clima e dell’inquinamento

Il principale motore di questo cambiamento è il clima. Le temperature più miti hanno esteso la stagione dei pollini di ben 45 giorni, con un anticipo in primavera di 25 giorni e un prolungamento in autunno di circa 20. Questo fenomeno, definito la “stagione infinita”, espone la popolazione a una carica pollinica più lunga e intensa.

L’aumento della CO2 e delle polveri sottili (PM2.5 e PM10) non solo stimola le piante a produrre più polline, ma agisce anche come “carrier”, trasportando gli allergeni più in profondità nelle vie respiratorie e infiammando le mucose, rendendole più suscettibili alle reazioni allergiche.

Un problema crescente: dai pollini al cibo

Se le allergie respiratorie rappresentano il fronte più vasto del problema, con un impatto economico stimato in 74 miliardi di euro l’anno per l’Italia, l’allarme si estende anche al cibo.

Allergie respiratorie: rinite e asma sono in costante aumento. L’incremento dei casi non riguarda più solo chi ha una predisposizione genetica, ma coinvolge sempre più persone a causa dell’esposizione continua ad aria inquinata e a nuovi pollini.

L’allarme delle allergie alimentari: questo è un fronte particolarmente preoccupante, soprattutto in età pediatrica. In Italia si registrano ogni anno tra i due e i quattro decessi per reazioni allergiche alimentari, spesso tra i giovanissimi. Si osserva un aumento significativo delle allergie a frutta a guscio (nocciole, anacardi, pistacchi), passate dal 3% all’8% dei casi pediatrici, e alle arachidi, dall’1% al 6%.

I più vulnerabili: l’emergenza pediatrica

I bambini pagano il prezzo più alto di questa emergenza. A livello globale, le malattie allergiche e respiratorie nei più piccoli sono aumentate del 30% negli ultimi vent’anni.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, entro il 2050 il 50% della popolazione mondiale soffrirà di allergie, con i bambini come categoria più colpita. In Italia, un bambino su cinque soffre d’asma e le reazioni allergiche alimentari gravi sono in aumento.

Prevenzione e qualità della vita: il ruolo cruciale dei test allergologici

Di fronte a questo scenario, la rassegnazione non è una strategia. L’arma più potente a nostra disposizione è la diagnosi precisa, ottenibile tramite i test allergologici.

Sottoporsi a questi esami non significa solo dare un nome al proprio “nemico”, ma è il primo passo fondamentale per una prevenzione efficace e un netto miglioramento della qualità della vita.

I test allergologici, come il Prick test o gli esami del sangue specifici (RAST/ISAC), permettono di identificare con esattezza l’allergene responsabile dei sintomi.

Questa conoscenza è trasformativa per diversi motivi:

  • Strategie di evitamento mirate: sapere di essere allergici alle graminacee permette di pianificare attività all’aperto evitando le ore di massima impollinazione. Conoscere un’allergia alimentare consente di eliminare l’alimento specifico dalla dieta, prevenendo reazioni che possono essere anche letali.
  • Terapie personalizzate: una diagnosi corretta è il presupposto per accedere a cure mirate. L’immunoterapia specifica (il cosiddetto “vaccino”) è un percorso terapeutico che può desensibilizzare l’organismo all’allergene, riducendo drasticamente i sintomi e il bisogno di farmaci nel lungo periodo.
  • Gestione delle emergenze: per chi soffre di allergie gravi, come quelle alimentari o da punture di insetti, sapere di essere a rischio di shock anafilattico è vitale. Permette di avere sempre con sé l’adrenalina auto-iniettabile e di informare chi ci circonda sulla gestione dell’emergenza.
  • Miglioramento della qualità della vita: come sottolinea Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia all’Ospedale Bambino Gesù, “una diagnosi tempestiva e la presa in carico specialistica possono fare la differenza nella gestione efficace della malattia allergica, riducendo il rischio di complicanze gravi e migliorando la qualità della vita di bambini e famiglie”.

Vivere senza la costante preoccupazione di una reazione improvvisa, dormire meglio senza sintomi notturni e ridurre l’assenza da scuola o lavoro sono benefici concreti che derivano da una diagnosi accurata.

Le allergie sono una patologia cronica complessa, non un banale disturbo.

In un mondo dove gli allergeni sono sempre più presenti, sottovalutare i sintomi non è più un’opzione.

Affidarsi a uno specialista allergologo ed eseguire i test diagnostici è una scelta proattiva per riprendere il controllo sulla propria salute e vivere una vita più serena e sicura.