Il bruxismo è un atteggiamento che porta l’individuo a scaricare lo stress quotidiano prima serrando e poi digrignando i denti.
Questo fenomeno si manifesta soprattutto durante il sonno, quando manca il controllo cosciente e quindi non si può controllare l’attività della muscolatura, e in tutti quei casi nei quali l’attenzione di un individuo può essere particolarmente concentrata in un’attività, ad esempio quando si guida in condizioni di nervosismo.
Come si manifesta il bruxismo?
L’origine è sicuramente da localizzare nell’iperattività muscolare indotta dal sistema nervoso centrale con conseguenze dolorose, normalmente sono dolori alle articolazioni temporomandibolari (che connettono la mandibola al cranio) o disturbi ai denti usurati dagli eccessivi serramento e sfregamento.
Di fatto è possibile aiutare il paziente bruxista con una placca occlusale in resina dura da usare la notte e tutte le volte che la persona abbia la sensazione di accumulo di stress.
Questa placca non cura il disturbo, ma costituisce una sorta di scudo per i denti.
Sconsigliato il bite in gomma o resina morbida, perchè questi tendono a restituire l’energia ottenendo così il risultato di indurre un rischio di aumento dell’attività dei muscoli masticatori durante il sonno.
Nei casi nei quali la dentatura fosse talmente usurata da necessitare un restauro nei suoi elementi, sarà necessario che il dentista cerchi di recuperare, con appropriate indagini, l’originaria dimensione e altezza dei denti abrasi e che, dopo aver provveduto a consegnare al paziente idonee protesi provvisorie ed averne verificato l’effettiva portabilità, finalizzi il caso con elementi ceramizzati.
Anche in questo caso però sarà opportuno consigliare al paziente l’uso di una placca occlusale notturna al fine di preservare la riabilitazione ultimata.