Purtroppo i numeri lasciano pochi dubbi: la cardiopatia è una patologia prevalentemente femminile.
Anche se negli ultimi 30 anni c’è stata una riduzione complessiva della mortalità per le malattie cardiovascolari, la consapevolezza del mondo femminile è ancora poco adeguata.
Un più recente sondaggio della Società Americana di Cardiologia ha evidenziato che il 62% delle donne ritengono che il loro maggior problema sanitario sia il Cancro della mammella e non l’Infarto miocardico.
Cosa significa questo dato?
Che le donne si accorgono tardi di avere patologie cardiovascolari, di conseguenza le terapie perdono gran parte della loro efficacia.
Quali sono i fattori di rischio?
I principali sono:
- ipertensione,
- alti livelli di colesterolo LDL e bassi livelli di colesterolo HDL,
- alti livelli dei trigliceridi,
- sovrappeso e Obesità,
- storia familiare con patologie cardiovascolari prima dei 65 anni,
- sedentarietà,
- fumo,
- consumo eccessivo di alcolici,
- diabete.
È poi interessante sapere che nella donna gli altri fattori, meno “tradizionali”, che possono facilitare l’insorgenza di Malattie cardiache, sono:
- parto pre-termine,
- disordini pressori durante la gravidanza,
- Diabete gestazionale,
- persistenza di sovrappeso ad un anno dal parto.
Non bisogna infine dimenticare quadri clinici come le Malattie autoimmuni, tipicamente più frequenti nelle donne, che portano con sé rischi molto alti di eventi come l’Infarto o l’Ictus.
Altri fattori
Altri due aspetti da prendere in considerazione sono:
- cardiopatia ischemica,
- depressione.
Quali sono le conseguenze?
il 35% dei decessi per malattie cardiovascolari è determinato dallo scompenso cardiaco, che si manifesta in gran parte nelle donne dagli 80 anni in su.
Come per la cardiopatia ischemica, anche per lo scompenso cardiaco la diagnosi spesso è più tardiva perché i sintomi sono poco evidenti e coesistono di frequente altre patologie che confondono il quadro clinico e che, insieme alla frequente presenza di una componente emotiva spiccata, inducono erroneamente il medico a sottovalutare il problema.
Ultimo aspetto: l’aumento dell’età media ha portato ad una parziale coincidenza dei fattori di rischio tra tumori e cardiopatie: l’utilizzo dei chemioterapici e delle terapie target nel trattamento dei tumori, ed il conseguente allungamento della aspettativa di vita nei pazienti affetti da cancro, aumenta il rischio di sviluppare cardiomiopatie e scompenso cardiaco concomitanti.
Come prevenire il problema?
Occorre prenotare una visita cardiologica per avere un quadro clinico chiaro, la prevenzione salva la vita!