Le patologie allergiche hanno assunto negli ultimi decenni una notevole rilevanza per l’elevata incidenza nella popolazione e quindi per l’alto costo sociale che rappresentano.
Attualmente un terzo della popolazione presenta manifestazioni allergiche, le quali possono essere di vario tipo (asma bronchiale, rinite, congiuntivite, orticaria dermatite atopica, dermatite allergica da contatto, ecc.) e di entità variabile fino all’interferenza con le comuni attività quotidiane e alla compromissione della qualità di vita del paziente allergico.
Una corretta diagnosi è il fondamento per il trattamento delle allergie.
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Che cos’è l’allergologia?
L’allergologia è un ramo della medicina che studia la prevenzione, la diagnosi ed il trattamento delle allergie (le quali sono caratterizzate da ipersensibilità verso singole sostanze) e delle patologie ad esso associato. Il medico allergologico è specializzato anche in campo dell’immunologia, l’allergia è una malattia del sistema immunitario.
Quale test diagnostico viene eseguito?
La visita allergologica, tramite un’accurata anamnesi ed un esame obbiettivo, permette allo specialista di scegliere i test allergologici da eseguire (prick-test per inalanti, prick-test per alimenti, patch test serie standard) per giungere ad una corretta diagnosi, fondamentale per il trattamento e la prevenzione della patologia in esame.
Come viene eseguito il Patch Test?
Il Patch test si fa su una zona della pelle sana dove la dermatite non è evidente. Di solito vengono applicati alcuni allergeni molto comuni, più alcuni specifici che il medico individua interrogando il paziente sulle abitudini quotidiane e lo sviluppo della dermatite. Gli allergeni vengono mescolati con una sostanza anallergica di base con una concentrazione minima, priva di rischi anche in caso di allergie gravi. Le patch vengono quindi poste a diretto contatto con la pelle spesso sulla parte alta della schiena, all’interno di dischetti di alluminio di piccole dimensioni. Con un cerotto adesivo si fissano sulla cute contrassegnando i siti, laddove si tratti di più sostanze sospette. Il tutto va tenuto per circa 48 ore: la zona non va lavata ed è sconsigliata l’attività motoria intensa: il sudore o un movimento brusco potrebbero far staccare l’adesivo. Inoltre i cerotti non vanno esposti alla luce del sole o altri fonti di raggi UV ultravioletti.
Come viene eseguito il Prick Test?
Il prick test si esegue sulla cute della superficie flessoria dell’avambraccio. In caso di eczema o lesioni cutanee in tale sede, e nei bambini più piccoli, l’esame può essere eseguito sulla pelledel dorso. I punti sottoposti ad indagine vengono segnati con un pennarello. Sulla cute corrispondente viene quindi posta una goccia di estratto allergenico diluito: tale goccia viene attraversata da una lancetta sterile (un minuscolo spillo) e fatto penetrare per circa 1 mm nell’epidermide (prick in inglese significa pungere). Dopo un minuto la goccia viene asportata con un pezzetto di carta assorbente. Dopo 15-30 minuti si osserva la risposta cutanea al prick test. L’esame è considerato positivo se compare un pomfo di diametro uguale o superiore ai 3 mm, circondato da un alone eritematoso (arrossamento), generalmente pruriginoso.
CONSIGLI UTILI: comunicare al medico l’eventuale stato di gravidanza. Portare tutta la documentazione precedente, se in possesso.