Recenti studi hanno evidenziato come l’ambiente incida sulla fertilità maschile.
Il sistema riproduttivo dell’uomo è particolarmente vulnerabile alle interferenze dell’ambiente e il liquido seminale maschile rappresenta lo specchio più fedele di quanto l’ambiente e lo stile di vita influenzino la sua salute riproduttiva, oltre che globale.
Diversi studi hanno dimostrato che negli ultimi 70 anni c’è stata una riduzione della concentrazione spermatica in molti Paesi industrializzati, l’infertilità maschile è passato dal 8% degli anni ’60 al 30% dei giorni nostri.
Salute riproduttiva e qualità ambientale
Lo scorso dicembre si è tenuto a Roma il 1° Congresso Nazionale della Società Italiana della Riproduzione Umana (SIRU), dove si è parlato di denatalità e l’impatto dell’inquinamento e dei cattivi stili di vita sulla salute riproduttiva.
Durante questo congresso è emerso uno studio che mette al centro della ricerca gli spermatozoi che, per facile reperibilità e alta sensibilità agli inquinanti ambientali, rappresentano dei bioindicatori “ideali” del danno ambientale e sentinelle attendibili dello stato di salute dell’uomo.
Si sospetta, infatti, che le sostanze chimiche presenti nell’ambiente e negli alimenti e gli insulti fisici (inquinamento elettromagnetico) riducano non solo qualità e quantità degli spermatozoi, ma modifichino il DNA degli stessi con potenziali effetti negativi per la salute delle generazioni future.
Peraltro, la valutazione del danno del DNA degli spermatozoi diventa ancora più importante in un’ottica di prevenzione, perchè serve a prevenire patologie ben più gravi.
Sterilità di coppia: priorità della salute pubblica
Tutti i problemi a carico del sistema riproduttivo dell’uomo portano, tra le altre conseguenze, a un incremento della sterilità di coppia, che oggi è diventata una priorità per la salute pubblica dell’OMS.
Infatti, oltre al disagio psicologico, agli alti costi economici e al rischio di ulteriori cali drammatici della concentrazione degli spermatozoi, vi sono sempre più evidenze di malattie associate alla scarsa qualità seminale, tra cui Malattie cardiovascolari, Cancro (non solo ai testicoli), aspettativa di vita più breve ed effetti transgenerazionali con conseguente maggiore suscettibilità a malattie per la progenie.
Infatti, oltre al disagio psicologico, la scarsa qualità e quantità seminale è anche causa di malattie cardiovascolari, tumori (non solo ai genitali) e aspettative di vita più brevi sia per i genitori, che per gli eventuali figli.
Quest’ultimo aspetto, legato alla salute delle future generazioni, è un aspetto nuovo che sta facendo crescere sempre più interesse nei confronti del nostro progetto di ricerca.
La migliore arma è sempre la prevenzione